...quando la dipintura diventa arte...
...quando la dipintura diventa arte...
Si tratta di grandi paesaggi stampati su diversi rotoli che, applicati alle pareti, creano un effetto visivo a 360 gradi. Questa soluzione nacque in Francia alla fine del XVIII secolo. Inizialmente rappresentavano scene storiche, mitologiche, romanzesche o militari, col tempo sostituite da rappresentazioni della natura. Tra le aziende manifatturiere più famose ricordiamo Zuber & Cie a Rixehim, nell’Alta Alsazia dove si trova anche il più famoso museo delle carte da parati che raccoglie strumenti e macchinari storici per la produzione di questi splendidi capolavori.
Il nome deriva da un particolare tipo di acciaio brevettato negli Stati Uniti nel 1933. La parola è composta dal prefisso "COR" (CORrosion resistance = resistenza alla corrosione) e dal suffisso "TEN" (TENsile strenght = resistenza meccanica). Si tratta infatti di un materiale che con l'esposizione agli agenti atmosferici si ricopre di una patina resistente che previene l'espandersi dell'effetto corrosivo. Divenuto negli anni un ricercato rivestimento, utilizzato nelle più diverse strutture architettoniche, viene ora anche impiegato, sotto forma di pittura opportunamente rielaborata, per decorare una parete in modo davvero originale.
Si tratta di una pittura che ha come obiettivo la rappresentazione di immagini utilizzando lo spessore fisico del colore, attraverso il quale il quadro o la parete cessano di avere solo una valenza bidimensionale ed acquistano consistenza anche dal punto di vista di percezione tattile. La ricerca dell’artista non si limita solamente alle variazioni cromatiche ma si concentra sull’abbinamento e lo studio dei materiali e della loro densità per far trasparire distanza e forma. Materiali che possono essere tra i più svariati: tessuto, colla, legno, sabbia, ferro, che, opportunamente miscelati a strati di colore, assumono caratteristiche solide e scultoree. Opere belle da vedere … e da toccare!
L'AIC (Associazione Internazionale del Colore) è una società culturale fondata negli Stati Uniti nel 1967 con lo scopo di promuovere la ricerca e diffondere gli studi sulla materia del colore e dei suoi molteplici aspetti. Tutti i membri, rappresentanti di diversi paesi del mondo, hanno concordato di adottare il 21 Marzo come Giornata Internazionale del colore, in concomitanza con l'equinozio che segna l'inizio della primavera nell'emisfero boreale e l'inizio dell'autunno in quello australe, senza dubbio le due stagioni più colorate!
Il color carta da zucchero è una particolare tonalità di azzurro che prende il nome dal colore della carta che veniva usata nel 1600 per avvolgere le merci, in particolare il preziosissimo zucchero, che proveniva dalle lontane Americhe. La colorazione “azzurrina” si effettuava per nascondere le irregolarità della carta che al tempo veniva prodotta con stracci ed altre materie prime povere. L’azzurro veniva prodotto utilizzando estratti vegetali quali indaco, guado e campeggio. Solo in seguito le sostanze vegetali vennero sostituite da quelle minerali quali il blu di Prussia o l’oltremare e verso a metà del 1800 a seguito dell’aumentò della richiesta di carta, i nuovi coloranti organici sintetici presero il posto dei vecchi coloranti naturali.
Sempre più spesso si sente parlare delle caratteristiche "ecoattive" di questo particolare tipo di pitture, proprio perchè agiscono come le piante che trasformano l'anidride carbonica in ossigeno attraverso il processo di fotosintesi. L'azione antinquinamento non permette allo sporco di aderire alle pareti; sono pitture resistenti alle muffe e ai funghi nonchè deodorizzanti. Di conseguenza necessitano di poca manutenzione mantenendo per molto tempo l'aspetto originale e garantiscono i locali liberi da odori sgradevoli quali quelli di cucina o derivanti da fumo. Mi permetto solo di consigliare la scelta di colori tenui per consentire alla pittura di produrre i migliori effetti.
Dante Fabio Ostanello
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